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"La testa dei tanti cappelli". Recensione del libro di Hani Daniel

 

Con la bella prefazione di Moulay Zidane El Amrani e la traduzione dall’arabo di Sana Darghmouni, la casa editrice Di Felice  ha pubblicato la raccolta di poesie “La testa dei tanti cappelli” del siriano Hadi Danial. In un periodo caratterizzato da una narrazione preconcetta e omologata del mondo arabo, Di Felice Edizioni va controcorrente e, attraverso le traduzioni di autori contemporanei, riesce a metterci in contatto con la letteratura araba, contribuendo ad allargare i nostri orizzonti. Fondata nel 2010 con interesse iniziale verso la poesia, ben presto rivolge la sua attenzione alla narrativa e alla saggistica specializzandosi in traduzioni dal francese, spagnolo e arabo.  Nel 2015 firma un protocollo d'intesa con la Fondation Club Livre du Maroc a Fes (Marocco) e nel 2017 con l'Ambasciata palestinese a Roma riuscendo così ad essere un punto di riferimento nel panorama italiano per i cultori della poesia e della letteratura araba. La traduzione e la pubblicazione dei versi di Danial si inserisce in questa missione editoriale. 

 

Nella sua prefazione alla raccolta, El Amrani offre una sintesi del percorso della poesia araba, richiama la nostra attenzione sulla drammatica situazione attuale del mondo arabo, senza fare sconti e senza vittimismo,  ma con uno sguardo fiero rivolto al passato. Da qui raccogliamo il suggerimento di leggere i versi di Hadi Danial avendo chiara la “..quasi sacrale importanza che la poesia e l’arte della parola ricoprono presso la civiltà araba”.  Pur ribadendo l’universalità dei temi della poesia araba, ُ El Amrani ci ricorda che è una poesia impegnata e forse “il vero collante che tiene ancora insieme il Mondo arabo”.

Ed è proprio l’impegno che emerge sin dalla prima lettura dei versi del poeta, unitamente alla solitudine che esso determina:  “.. Il mondo mi perseguita? : alcuni paesi dichiarano che la mia ombra sottile disturba la loro sicurezza ..” ma emerge anche l’amore come promessa per il figlio:  “..Dormi bambino mio messo alla prova da un padre che dialoga con pietre e croci senza un’acqua che disseti le idee appassite..” 

Al figlio dedica anche la poesia “Un alunno anziano” contenuta nel diwan e con la quale conferma il suo interesse, la sua nostalgia e amore per l’infanzia che nel 1998 lo avevano portato a scrivere alcuni racconti per bambini tra i quali va ricordato “Il tradimento dei cani e la saggezza degli asini” ( Dar nuqush Tunis)

Nella poesia di Hadi Danial si legge la condizione tangibile di chi è costretto a vagare: “ ..Come se io fossi mina che il mondo allontana da sé; dopo aver girato la Terra stretta punto per punto verso un dove dalle ali spezzate?..”, infatti il diwan “La testa dei tanti cappelli” contiene dieci poesie scritte tra il 1987 e il 1989 mentre il poeta viveva tra Bagdad, Algeri e Rabat. 

 

Hadi Danial è nato nel 1956 nel villaggio di Koufiyah, presso la città siriana di Latakia e ha preso parte alla rivoluzione palestinese a Beirut. La sua militanza è proseguita nel suo impegno di intellettuale, scrittore e poeta. Nel 1982 era a Tunisi come direttore del Segretariato Generale dell’Unione Generale degli Scrittori e Giornalisti Palestinesi e nella capitale tunisina si è  successivamente stabilito.

Nei suoi versi emerge il destino errante, comune oggi a tanti uomini e donne che attraversano il Mediterraneo ed è per questo che la poesia araba di Hadi Danial non si può ricondurre a locali identità ma abbraccia orizzonti umani e geografici più ampi verso i quali guardare.

 

Alla prof.ssa Sana Darghmouni dobbiamo la fedele traduzione di questa poesia complessa e profonda e a lei vanno i nostri ringraziamenti perché ci porta nella lingua dell’altro facendoci ritrovare sul sentiero di valori e aspirazioni comuni.

Vi segnaliamo che la traduzione riporta il testo originale in arabo.

 

Sana Darghmouni, Dottore di ricerca in letterature comparate (Univ di Bologna). Docente di lingua e linguistica araba e di letteratura araba all'università di Bologna e collaboratore esperto linguistico all'università di Ca' Foscari Venezia. Traduttore e redattore nella rivista online "La macchina sognante". Tra i libri pubblicati "Arabo per affari" Hoepli 2016, "Kalima" Le Monnier Mondadori 2019.

 

Moulay Zidane El Amrani, docente presso il “Master in Studi sull’Islam d’Europa” presso l’Università degli Studi di Padova e presso il  Master “Monoteismi” all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Scrittore e blogger sulle tematiche del dialogo interculturale e interreligioso.

 

Testo di Pina Fioretti

 

Dati bibliografici:

 

Editore: Di Felice Edizioni

Traduzione: S. Darghmouni

Data di Pubblicazione: 2020

ISBN: 8894860620

 

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