Parte il conto alla rovescia per il Babel festival: festival di letteratura e traduzione, il primo festival letterario incentrato sulla traduzione, che si tiene ogni anno a Bellinzona, in Svizzera.
Dal 2006, il festival si rivolge a una lingua, a un paese, a un tema, invitando scrittori, artisti, musicisti e traduttori. Gli incontri dell’edizione 2021, nonché sedicesima edizione, si terranno dal 10 al 12 settembre, con un programma molto ricco. In questa sedicesima edizione dal nome BabelBabele si affrontano i temi della dispersione e la diaspora, nell’antichità come oggi, delle popolazioni e delle lingue.
In questi fenomeni, fondamentale è il ruolo della traduzione, qui inteso come un incontro tra varie culture e lingue e ospitalità linguistica, perché la traduzione è “l’arte del possibile”.
Come ogni anno il festival presenta dei laboratori di traduzione letteraria attraverso i quali si ha l’opportunità di lavorare a stretto contatto con i professionisti del mestiere e di imparare attraverso il confronto. In questa edizione i laboratori sono cinque: dall’inglese, dal francese, dal portoghese, dallo spagnolo e ovviamente non poteva mancare quello dall’arabo, con Elisabetta Bartuli, arabista che si occupa di letteratura contemporanea e di dialogo transculturale.
Dal programma degli eventi proposto da Babel festival abbiamo selezionato gli incontri con gli autori arabi:
Sabato 11 – Teatro Sociale / Galleria Benedettini / Cinema Forum
ore 14:00 TOLEDO TALKS con Usama Al Shahmani e Yusuf Yesilöz, due scrittori/traduttori che, arrivati in Svizzera dall’Iraq e dall’Anatolia, hanno adottato il tedesco come lingua di scrittura e la natura come lingua adottiva, confidandosi al platano dei desideri, o ascoltando come in esilio gli alberi parlano in arabo. Entrambi gli scrittori sono stati tradotti in italiano per la prima volta per Babel, e il libro di Usama verrà pubblicato da Marcos y Marcos.
ore 16:00 Mathias Énard e Sinan Antoon come muratori della torre di Babele esplorano il mondo e tutte le sue lingue, ma per ricostruire, in fase di scrittura, una lingua madre illimitata e ventosa d’arabo e di farsi, impastata di inglese o francese, destinata al carcere e al viaggio interminabile
Domenica 12 – Teatro Sociale
ore 14:00 la scrittrice siriana Dima Wannous , la giovane voce della giovane diaspora, che in "Quelli che hanno paura" racconta la storia della rivoluzione siriana attraverso le voci di due amanti, e mostra intimamente come sia vivere nel terrore, ma anche come la letteratura sa creare bellezza persino nella sofferenza. Con lei, le sue traduttrici Elisabetta Bartuli e Cristina Dozio
ore 16:00 i percorsi incrociati da e verso il Libano, con Charif Majdalani, che vive a Beirut e in francese scrive dell’anno in cui Beirut sprofonda, a colloquio con Maria Nadotti, e i testi di Etel Adnan, scrittrice trilingue nata a Beirut e residente in Francia e USA, letti da Silvia Gallerano.
Ricordiamo che diversi sono stati gli autori arabi invitati al festival nelle precedenti edizioni e che nel 2011 il Babel festival ha ospitato la Palestina per farla conoscere sotto l’aspetto letterario, perché nonostante sia sempre sotto i riflettori dei media per le questioni politiche, gli artisti e gli scrittori palestinesi sono poco conosciuti.
Completano il festival le proposte L'altra lingua, ExtraBabel, con appuntamenti paralleli in collaborazione con enti culturali svizzeri e internazionali.
Per chi non potrà seguire il festival a Bellinzona ed essere presente fisicamente, gli incontri saranno trasmessi in diretta streaming sul canale Youtube e sulla pagina Facebook e Instagram di Babel.
Pronti per questa nuova edizione?
Per eventuali aggiornamenti consultate il sito www.babelfestival.com o visitate le pagine Facebook e Instagram del festival.
Articolo di Selma Charak
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