
La Fiera del Libro di Francoforte, o Frankfurter Buchmesse, non ha certo bisogno di presentazioni. Quello che viene comunemente considerato il più prestigioso evento dell’editoria a livello europeo, si sta tenendo proprio questa settimana, come da tradizione, nei dieci padiglioni espositivi vicini alle rive del Meno.
Ciò che non tutti sanno, invece, è che lo spazio verde pubblico antistante l’area fieristica è destinato a ospitare, dal 17 al 19 ottobre, un evento tutt’altro che istituzionale: la Palestinian Liberatory Book Fair (PLBF, @palestinelibrary_ffm). Nata nel 2024 dall’iniziativa di un gruppo di attivisti e attiviste riuniti sotto il nome di Palestine Library FFM, in reazione alla deplorevole decisione della Buchmesse di annullare la cerimonia di premiazione della scrittrice palestinese Adania Shibli, la PLBF torna per una seconda edizione più estesa, più ampia, più dirompente.
Con un fitto programma di incontri, dibattiti, tavole rotonde, attività laboratoriali, letture ad alta voce, performance musicali e attività per bambini – il tutto in tre lingue (inglese, arabo, tedesco) – il collettivo organizzatore promette di dar vita a uno spazio inclusivo fondato sul dialogo e sulla solidarietà, che abbia come protagoniste proprio quelle voci altrimenti represse e silenziate a causa della loro posizione critica nei confronti di Israele.
Quest’anno l’evento coinvolge numerose realtà dell’attivismo non solo locale ma anche internazionale e si inserisce dichiaratamente in una serie di azioni di boicottaggio a livello mondiale ispirate alla campagna del collettivo di editori Publishers for Palestine (P4P). Appoggiando il movimento BDS (Boycott, Divestment and Sanctions), P4P esorta gli operatori del settore, le istituzioni e la società civile a condannare e ad agire contro ogni forma di sostegno all’occupazione israeliana e alla repressione degli scrittori, dei librai e degli editori palestinesi o solidali con il popolo di Palestina. Da qui derivano la scelta politica e l’invito rivolto alla collettività a non partecipare alla Buchmesse di Francoforte, che, nella totale indifferenza verso i crimini genocidari commessi dallo stato di Israele, mantiene più vivi che mai i legami con esso e con le aziende israeliane, rendendosi nei fatti complice.
La tre giorni sarà dedicata ai temi della resistenza, degli effetti psicologici dell’occupazione, dell’ecocidio, degli attacchi al giornalismo e molto altro. Ma non si parlerà solo di Palestina: nel panel di sabato pomeriggio, rappresentanti delle Filippine – Paese ospite d’onore della Fiera ufficiale – parleranno della propria lotta di liberazione nazionale, mentre domenica verrà approfondita la storia dell’occupazione militare del Kashmir da parte dell’India.
Tutti gli eventi sono a entrata libera ed eventuali donazioni andranno a finanziare le spese sostenute per l’organizzazione, altre realtà no profit e l’acquisto di libri per la Palestine Library FFM.



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