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Mahmoud Khalil Award 2019: i vincitori di questa quinta inusuale edizione

 

 

 

La giuria del prestigioso premio Mahmoud Kahil ha annunciato i vincitori dell’edizione 2019 alla fine dello scorso marzo. Un’annuncio in sordina per via della situazione sanitaria attuale, tanto che nessun evento di premiazione sarà programmato per questa quinta edizione. Il tam-tam dei social media ha comunque potuto rendere omaggio ai vincitori di questa edizione del premio, volti nuovi e altri conosciuti del panorama fumettistico arabo. 

 

Storia a fumetti: al-Maṭar al-Aswad - Hussein Adil - Iraq. Nato nel 1994 in Iraq. L’opera premiata racconta la storia di un soldato iracheno durante la guerra del Golfo. Con disegni che ricordano i fumetti Marvel, ma portando il carico di un’identità nazionale sofferente, Hussen racconta fatti che generazionalmente non appartengono alla sua generazione, ma che l’hanno sicuramente segnata. Hussein Adil è fondatore del progetto Mesaha Comics collective nel 2015.  

 

Graphic Novel: Salam – Lena Merhej – Libano. La pubblicazione getta uno sguardo del tutto inatteso e carico di simboli dell'artista libanese che qui racconta un tema a lei caro, la guerra e la fuga. In quest’opera che è in parte autobiografia, ma racconta anche un dramma collettivo, gli spazi temporali si annullano e le griglie narrative si mescolano, così da creare un’esperienza del tutto particolare per il lettore.

 

Illustrazione grafica: ‘Alaq - Hassan Manasrah – Giordania – Lo stile surreale e a tratti grottesco di Hassan Manasrah si traduce in quest’opera in una serie di ritratti umani, quasi dei camei surreali che esplorano in 25 illustrazioni le relazioni umane. Con una gamma limitata di colori e linee sottili, i personaggi nascono dall’ispirazione di Hassan in maniera del tutto naturale e spontanea, come lui stesso racconta in un’intervista al sito del Daily Star Lebanon. Vincitore nel 2016 e nel 2018 del premio Etisalat, Hassan Manasrah ha illustrato oltre 30 libri per bambini ed ha partecipato a numerose mostre e festival del fumetto.

 

 

Caricature: Sara Qaed, Caricature, Baherein/UK – Questa Autrice del Bahrein che vive a Londra spicca nel poco conosciuto mondo dei fumetti emiratini. L’artista ha da sempre focalizzato la sua attenzione sulla caricatura che usa per rappresentare stereotipi e ineguaglianze. Nelle caricature premiate dal Khail Award spicca senza dubbio la condizione di ineguaglianza sociale nei paesi del Golfo e l’uso della religione e del denaro con fini non sempre onesti. Lei stessa dice in un’intervista: “I like to design a question, not an answer, and leave my cartoons open to interpretation”: proprio come una finestra aperta su più interpretazioni, le caricature di Sara Qaed sono ricche di significati che richiedono molteplici letture del suo disegno. 

 

Illustrazione per l’infanzia: Biṭariqa ukhra - Mohamed Taha, Egitto – Mohamed Taha è un autore egiziano per l’infanzia conosciuto e apprezzato per le sue pubblicazioni nelle riviste per bambini Majid, Alaa El Din, Bassem. Taha narra attraverso la storia “Biṭariqa ukhra” di un mondo ideale in cui gli umani convivono con senso civico e rispetto con la natura. Un tema attuale nella produzione per l’infanzia unito ad uno stile dinamico e colorato, capace di parlare ai più’ piccoli con semplicita’.

Il premio alla carriera è stato assegnato a George Khoury aka GAD, uno dei pilastri del fumetto arabo. GAD e’ stato un importante promotore del fumetto e dell’animazione a partire dagli anni 80’, fondando l’omonima facoltà’ dell'università’ americana di Beirut. La sua opera “Carnival” e’ considerata da molti la prima graphic novel del mondo arabo ed e’ ancora lui l’autore del primo studio approfondito sulla produzione araba di questo medium. 

 

Infine, il collettivo tunisino Lab619  è stato premiato con cosiddetto “Comics Guardian Award”, un premio che riconosce gli artisti impegnati per la promozione dei fumetti. Il collettivo Lab619 nasce nel Marzo 2013 e nel 2019 ha pubblicato la decima uscita della sua omonima rivista.  

 

E questa edizione del premio ha anche qualcosa di italiano, poiché nella giuria del premio c’era quest’anno anche l’architetto e fumettista romano Valerio Bindi, fondatore del festival di fumetti Crack. Insieme a lui hanno fatto parte della giuria anche l’americano Matt Silady, gli egiziani Walid Taher e Doaa El Adel, il tunisino Seif Nechi ed ovviamente George Khoury.

Ad oggi, il premio Mahmoud Kahil Award  resta un caposaldo delle iniziative arabe per la promozione del fumetto e dell’illustrazione editoriale. Nato nel 2014 all'Università’ americana di Beirut in nome del famoso fumettista libanese del quale porta il nome, il premio non ha solo una connotazione monetaria (non indifferente se si pensa ai pochi mezzi finanziari che questo tipo di edizione dispone), ma anche di visibilità’: rappresenta infatti la possibilità’ per molti artisti arabi di farsi conoscere e di poter oltrepassare i confini nazionali per raggiungere un più’ ampio pubblico di lettori. 

Un panorama editoriale, quello del fumetto arabo, ancora una volta da conoscere ed esplorare.

 

Articolo di Marialaura Romani

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